Aseară am avut plăcerea să moderez o întâlnire cu scriitoarea și jurnalista italo-română Cristina Stănescu, cu ocazia prezentării ultimului său roman, “Linia vieții” (La linea della vita) - SEM Società Editrice Milanese.
venerdì 10 febbraio 2023
"Dincolo de Dracula și Ceaușescu, să descoperim România culturală"
Aseară am avut plăcerea să moderez o întâlnire cu scriitoarea și jurnalista italo-română Cristina Stănescu, cu ocazia prezentării ultimului său roman, “Linia vieții” (La linea della vita) - SEM Società Editrice Milanese.
sabato 4 febbraio 2023
Una ricchezza da scoprire: la propria identità - Il mio intervento al Convegno "I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti", Campidoglio 23 gennaio 2023
Il 23 gennaio si è svolto in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, in presenza di oltre 250 ospiti, il convegno dedicato ai 30 anni di immigrazione romena in Italia, intitolato "I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti", organizzato e promosso dall’Ambasciata di Romania in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche Idos e l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”. Le istituzioni italiane e romene sono state rappresentate, rispettivamente, da Gabriela Dancău, ambasciatrice della Romania in Italia e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
venerdì 3 febbraio 2023
"In Romania c'è molta più cultura che in Italia" - Cristina Stănescu, giornalista e scrittrice, racconta il suo romanzo "La linea della vita"
Cristina Stanescu, giornalista e scrittrice di origine romena, ha pubblicato nel 2022 il romanzo "La linea della vita" (SEM Editore). A luglio ho realizzato una bellissima intervista con l'autrice, la prima per la stampa romena, pubblicata dalla testata Rotalianul.
LA STORIA Romania, 1926. Nina, la protagonista di questa saga familiare, è una ragazza bella e dallo spirito combattivo, figlia del prefetto della Bessarabia. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno incontra un'indovina che le preannuncia una vita lunga e difficile. La giovane non crede alla profezia, ma la veggente avrà ragione, l'esistenza di Nina e dei suoi fratelli seguirà le sorti di una nazione dilaniata dal violento nazionalismo dell'estrema destra, quindi da Hitler, per poi finire nella morsa dell'occupazione russa.Sotto la dittatura comunista cambia tutto e non resterà nulla della grande famiglia in cui la giovane è cresciuta, dei balli alla corte del re Ferdinando Hohenzollern Sigmaringen, dei vivaci festini universitari a Bucarest. L'ombra della profezia non risparmierà nemmeno il suo matrimonio, dettato da un amore travolgente per cui la donna sfiderà le convenzioni sociali e che le regalerà anni di intensa felicità tra le montagne della Transilvania.Nina ingaggerà una lotta senza tregua contro il destino, che di volta in volta vestirà la divisa delle truppe ungheresi, degli ufficiali russi o della polizia politica. Con la sola forza dell'amore per i figli, si giocherà il tutto per tutto al tavolo di una vita che le riserverà molte sorprese. Cristina Stanescu racconta la storia di una donna coraggiosa in pagine di grande intensità narrativa, abbinate a una dettagliata ricostruzione storica. Un romanzo di passioni sullo sfondo di un secolo di profondi e laceranti cambiamenti.
"Cristina Stanescu ci ricorda che la vita è difficile da iniziare e l'amore non è un atto di volontà."CORRIERE DELLA SERA"Cristina Stanescu mescola sapientemente gioie e dolori, passioni e disillusioni."REPUBBLICA
Miruna Cajvaneanu - Si ricorda esattamente come, in che momento è nata l’idea di scrivere questo libro? E’ maturata nel tempo o è stato un pensiero fulmineo?
Cristina Stanescu: L'idea del libro è maturata nel tempo. Prima volevo solo ricostruire l'albero genealogico della mia famiglia. Poi, parlando con il mio editore della storia che era emersa dai documenti di mia nonna è venuta fuori l'idea di un libro. Ci ho messo un po' a decidere. Non mi sentivo all'inizio in grado di affrontare un lavoro così complesso su una materia così impegnativa.
Lei ha raccontato che ha trovato la scatola con delle lettere cartoline e oggetti di sua nonna. Ci può dare più dettagli, che tipo di materiale era?Cristina Stanescu: La scatola raccoglieva tutti i ricordi di mia nonna, un mondo intero vasto e per me molto commovente. Si andava dal libretto universitario di mio padre a Brasov, al documento con cui Re Carol conferiva a mio nonno il titolo di "Cavaliere" del regno fino al suo ritratto a matita durante la missione a Yalta, nell'avanzata verso la Russia. C'era il giornale del 44 in cui si raccontava nel dettaglio la missione di mio nonno alla conquista dell'Ungheria, c'era il permesso di viaggio verso l'italia, il documento di rifugiato politico di mio padre, le lettere di mia nonna alle amiche e ai parenti lasciati in Romania. Le cartoline, gli album fotografici del matrimonio, di lei da bambina, dei miei bisnonni. La croce di Minhai Viteazul che mio nonno ha ricevuto post mortem, la massima onorificenza rumena. C'erano le mie letterine a Babbo Natale, i programmi dei miei saggi di danza. C'era tutta la sua vita insomma.
Tra tutte i documenti nella scatola, quale le è più caro?
Come ha conosciuto poi la Romania?
Cristina Stanescu: Con la guerra in Ucraina e il grande cuore mostrato dai romeni nell'accogliere i profughi spero sia finita per sempre la stigmatizzazione dei romeni.
Cristina Stanescu: Il libro è stato al momento accolto con grande interesse. Spero anche che un editore romeno voglia tradurlo e pubblicarlo. Sarebbe per me un grande orgoglio presentarlo in Romania e portare i miei 2 figli a conoscere il paese del nonno. L'ho dedicato a loro perché volevo che conoscessero la loro storia e la loro romenità, che è una ricchezza enorme.
La mia più grande soddisfazione è stata sentire una parente 90 enne che oggi vive a Londra e che senza dirmi niente l'ha letto e mi ha chiamato dicendomi che i miei genitori sarebbero stati orgogliosi di me. Così ho festeggiato comprando una lapide nuova a mia nonna. La foto la ritrae a 16 anni, quando era una bellissima ragazzina che un giorno incontrò una zingara che le predisse una vita incredibile...eppure.
“The Albanian Code” - Cu un film se face primăvară (și se combat stereotipuri)
(Roma, 2 Februarie 2023) În timpul celui de-al doilea război mondial, mii de refugiați evrei au fost primiți în Albania și adăpostiți în casele lor de familii simple de albanezi, marea lor majoritate musulmani.
Un episod mai puțin cunoscut din istoria recentă, povestit pe larg într-un documentar prezentat azi la Centrul de studii americane din Roma.
“The Albanian Code” a fost realizat de regizorul israelian Gady Castel (foto1) , prezent la eveniment. E povestea Annei, care avea 6 ani cad a fugit din calea naziștilor, împreună cu familia, și a trăit mai bine de un an intr-un sat albanez. După o viață petrecută în Israel, se reîntoarce pentru prima oară în Albania pentru a mulțumi salvatorilor și urmașilor lor.
Așa descoperim că și mulți soldați italieni, care se aflau în Albania după ce Italia a depus armele, au scăpat, la rândul lor, de persecuțiile naziștilor, foști aliați, care îi considerau dezertori, adăpostiți de familii albaneze.
O seară foarte interesantă de diplomație culturală. Filmul, in ultimul an, a fost prezentat în turneu în Italia, inclusiv în școli.
Astfel de evenimente constituie o modalitate extraordinară de a “combate” prin artă și istorie, stereotipurile care, in ultimii 20 de ani, au afectat - si afectează încă- comunitatea de migranți albanezi în Italia, una din cele mai numeroase, de altfel.
O plăcere să vizitez Palatul Mattei, drag mie pentru că aici (la Biblioteca de istorie modernă) mi-am documentat parte din lucrarea de diplomă.
Centrul de studii americane, aflat la etajul 1 al Palatului, găzduiește o sală de conferințe și o bibliotecă
mercoledì 1 febbraio 2023
VIDEO INTEGRAL "Cultura, încotro?" emisiune RoZoom Press cu invitați de excepție: Matei Visniec, Radu Vancu, Enrique Nogueras și Murivale
Pe 14 ianuarie RoZoom Press a găzduit o emisiune specială dedicată Culturii, cu invitați de prestigiu:







