lunedì 18 aprile 2022

Românii din Italia, la Radio Anima Israel

 


Vă invit să ascultați cea de-a șaptea ediție a emisiunii RADIO DIASPORA 2022, ediție dedicată românilor din Italia, pe Radio Anima din Israel!

Mulțumesc realizatorului, colegul Viorel Maier, care m-a invitat să vorbesc despre lansarea volumului “Rădăcini la Jumătate - 30 de ani de imigrație românească in Italia” (de la min 38). 

De asemenea, in emisiune am avut posibilitatea sa Invit la rândul meu două românce din Italia, pe Cristina Șerban și pe Nicoleta Sprânceană. 

Cristina a povestit despre activitatea GRASP Milano, iar Nicoleta a vorbit despre problemele cu care se confruntă mii de ingrijitoare românce din Italia! 

Audiție plăcută! 

https://animanews.org/2022/04/10/radio-anima-diaspora-2022-10-04-2022-audio/

sabato 16 aprile 2022

Sala Zuccari din Palatul Giustiniani - Roma








Am avut ocazia să admir Sala Zuccari din Palatul Giustiniani de la Roma, unul din sediile Senatului Italian, închisă publicului de obicei și unde se poate avea acces doar cu autorizație, pe baza unei invitații la conferințele organizate aici. 

Sala Zuccari este singura încăpere rămasă neschimbată după numeroasele renovări ale Palatului Giustiniani, sediu al Senatului italian.

Galeria, situată la primul etaj, este în întregime decorată cu fresce. 

Numele sălii se datorează artistului Federico Zuccari (1539-1609), căruia i s-a atribuit inițial paternitatea frescelor de pe boltă. Studii mai recente, însă, indică în Antonio Tempesta (1555-1630) și Pietro Paolo Bonzi (1576-1636) cei mai probabili creatori ai picturilor, executate între 1586 și 1587, când Palatul nu aparținea încă familie Giustiniani. 

Sala Zuccari este o încăpere de aproximativ 18 metri pe 7, care a adăpostit inițial o importantă colecție de antichități, estimată la aproximativ două sute cincizeci de piese.

În prezent Sala este sediul conferințelor și expozițiilor găzduite de Senatul Republicii italiene.

Bolta înfățișează cinci episoade din poveștile vieții lui Solomon („Solomon uns rege”, „Construirea Templului”, „Judecata lui Solomon”, „Copiii siliți să străpungă cadavrul tatălui lor” și, în centru , „Întâlnirea lui Solomon cu regina din Saba”) și cele patru virtuți care i-au fost atribuite (Religie, Industrie, Vigilență, Elocvență). 

Coloanele de bronz răsucite, pictate pe pereții sălii, fac aluzie la Templul lui Solomon și evocă în același timp atmosfera unui portic din antichitate.

În apropierea colțurilor bolții sunt înfățișate mici peisaje în rame circulare. Pe pereți erau înfățișate imagini feminine ale virtuții, dar în prezent a mai rămas doar una, în lungime, „Cumpătarea”, în timp ce din celelalte rămân doar câteva fragmente. 

Toate decorațiunile sunt somptuoase și îmbogățite de tapiseriile din secolul al XVII-lea. Cele cinci tapiserii de pe pereți înfățișează episoade din viața lui Iisus si au fost realizate la Florența. 

Fragment din descrierea Sălii Zuccari de pe site-ul Senatului italian (traducerea mea). 

https://www.senato.it/3051?documento=18&voce_sommario=14


lunedì 4 aprile 2022

Intervista con la viceministra Teresa Bellanova: "E' evidente il rischio di una spirale su prodotti di prima necessità come pane e pasta"


A fine marzo una delegazione di politici italiani si è recata in Romania nelle contee di Suceava e Maramureș, e nella Repubblica Moldova, per vedere da vicino la situazione ai confini dell'Unione Europea e le conseguenze della guerra. Tra i membri della delegazione anche Teresa Bellanova, viceministra delle infrastrutture e mobilità sostenibili ed ex ministra delle politiche agricole nel precedente governo, guidato da Giuseppe Conte. Al suo ritorno in Italia, Teresa Bellanova mi ha rilasciato un'intervista esclusiva , pubblicata in Rotalianul. 

Ecco la versione originale, in lingua italiana: 

Quale immagine si è fatta sui romeni che ha incontrato in Romania e se è diversa da quella che aveva in Italia, dove per molto tempo i romeni erano visti come “i cattivi”?

La ringrazio di questa domanda, perché mi aiuta a ribadire quella che per me è una regola fondamentale: il pregiudizio, e quello a cui lei fa riferimento è un pericolosissimo pregiudizio, è nemico assoluto della conoscenza e della relazione tra i popoli. 

Questo modo di guardare agli altri non mi appartiene, tantomeno nei confronti del popolo rumeno. Lo conferma l’esperienza fortissima  vissuta ai punti di frontiera prima di Sighetu Marmatiei e poi di Siret nel corso della Missione istituzionale che come Italia Viva abbiamo svolto in Romania e in Moldavia. 

E lo confermano gli incontri che, insieme ai parlamentari Lorant Sas e Alin Prunean e all’ambasciatore italiano in Romania, abbiamo avuto a Sighetu con la vicesindaca e alcuni parlamentari locali, e a Siret con le Istituzioni locali, il Prefetto Alexandro Moldavian, il responsabile della Protezione civile Ciprian Cornia, i responsabili del campo, il senatore George Mindruta, i tantissimi volontari. 

Bisogna conoscerli quei luoghi, attraversarlo quel ponte dei giocattoli sul fiume Tisza, per capire fino in fondo cosa significa per le migliaia di bambine e bambini in fuga dall’Ucraina, spesso soli, senza genitori, affidati ad amici di famiglia o magari a perfetti sconosciuti purché si mettano in salvo, trovare lungo la strada che li porta lontano da casa un’intera comunità pronta ad accoglierli, con un giocattolo, un peluche, qualcosa che li faccia sorridere. 

Una umanità straordinaria, commovente. Se non è accoglienza questa, cosa allora?

Ci sarà una crisi con impatto sul rifornimento di prodotti agricoli vista la guerra, e se sì, cosa potrebbe accadere?

Sì, inutile nasconderlo, il rischio di un impatto forte sui prodotti e sugli approvvigionamenti agricoli c’è. Non dimentichiamo che Russia e Ucraina sono considerate il granaio d’Europa; che l’Ucraina sfamava circa 400 milioni di persone soprattutto tra Asia e Africa; che alla Borsa di Chicago il prezzo del grano nelle scorse settimane ha raggiunto quotazioni altissime per tonnellata.

E' evidente il rischio di una spirale su prodotti di prima necessità come pane e pasta, con un impatto rilevantissimo sui bilanci delle famiglie. L’autonomia agroalimentare è un tema importante per il nostro Paese, su cui ho avuto modo di discutere in Europa nella mia veste di Ministra delle Politiche agricole del passato governo. 

Per questo la superficie agricola va assolutamente difesa, valorizzata e tutelata. E per questo dobbiamo essere capaci di lavorare, tutti, per la pace.
 
Quale impatto avrebbe il flusso di rifugiati, che politiche di integrazione a medio e lungo termine pensa siano da avviare in termini lavorativi, umanitari?

E’ una domanda difficile, chiama in gioco non solo il nostro Paese e le sue politiche ma l’intera Europa. Io non ho dubbi: sulla solidarietà deve esserci una sola Europa; le regole di accesso per chi fugge dalla guerra devono essere uguali per tutti, a prescindere dai confini di entrata e anche dal colore della pelle. Lo chiediamo da tempo; adesso riformare il regolamento di Dublino è urgentissimo. 

D’altra parte proprio questa guerra ha portato l’Europa ad applicare una direttiva rimasta in sonno per 20 anni, per consentire a chi arriva la cosiddetta protezione temporanea, evitando che le procedure per la tradizionale richiesta di asilo mettano in crisi l’accoglienza nei singoli paesi. Una decisione positiva e importante, che allo stesso tempo evidenzia l’inadeguatezza di un sistema che per tutti gli altri profughi in fuga da persecuzioni e conflitti rimane tale.

E’ tempo di un’Europa finalmente solidale con politiche di accoglienza diverse dalle attuali e capaci di coinvolgere nello stesso modo tutti gli Stati. In Italia la macchina dell’accoglienza è rodata ed è di grande qualità. Quanto all’integrazione, sarà un banco di prova importante. Mi auguro che tutti sapremo essere all’altezza di questa sfida.