venerdì 31 marzo 2023

"Cercare le domande, per trovare le risposte", il mio invito durante il Convegno "I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti" / Firenze



Mercoledì, 29 marzo 2023, a Firenze, presso la Sala Pegaso del Palazzo Guadagni Strozzi, sede della Regione Toscana, abbiamo presentato il nostro volume “Radici a metà - 30 anni di immigrazione romena in Italia”.

È stato un proficuo incontro di esperienze e idee! Presenti: Eugenio Giani - Presidente della Regione Toscana, ma anche storico, S.E. Gabriela Dancău - Ambasciatore di Romania in Italia, Sara Funaro - Assessore Educazione, Welfare e Immigrazione al Comune di Firenze, Paolo Fagiolini, Console Onorario di Romania per la Toscana. L'Evento è stato moderato da Luca di Sciullo, Presidente Centro Studi e Ricerche Idos.

Accanto a me, hanno fatto la presentazione del Raporto i curatori del Rapporto, Benedetto Coccia, dell'Istituto di Studi Politici “S. Pio V” e Antonio Ricci, del Centro Studi e Ricerche Idos. 

Cercare le domande, per trovare le risposte

Nel mio intervento, (foto: @Alexandru Leteanu) ho invitato il pubblico a sfogliare e leggere il volume, con curiosità e apertura. Il libro diventa così l'occasione per intraprendere un percorso riflessivo, di conoscenza di sé stessi. Chi siamo? Da dove siamo partiti e dove si va?

Un'introspezione possibile non solo per i romeni di "vecchia generazione", arrivati qui, tra mille difficoltà, come pionieri, ma  per i giovani delle seconde generazioni e anche per gli italiani che hanno visto nascere intorno a loro una nuova società. La lettura di dati e storie, presenti nel volume, è l'occasione per trovare le domande giuste da farsi, forse il primo passo verso una consapevolezza alla ricerca della propria identità. 

Tra gli aspetti presentati, ci sono le numerose sfaccettature di una presenza eterogenea, ma con alcuni tratti distinti. Il lato spirituale molto evidente, visto come un attaccamento alle proprie radici attraverso l'identità religiosa, la partecipazione sociale e politica che stenta a decolare, le diffidenze verso forme di associarsi, spiegabili dal punto di vista della storia recente. 

Poi, le domande a cui troppo spesso si da una risposta stereotipata, senza indagare sugli aspetti della realtà. Perché ci si allontana dal paese di origine? Quali sono gli effetti reali sulle famiglie? Perché non bisogna puntare il dito contro chi ha cercato una vita migliore?  Qui, è vero, abbiamo esempi e storie drammatiche, di cui il fenomeno chiamato "sindrome Italia" è solo la punta dell'iceberg. Però, per giudicare un aspetto così complesso della migrazione, si deve capire l'insieme, la storia collettiva, un "oceano" di 30 anni di esperienze e percorsi che confluiscono in un radicamento qui, in Italia, che molti di noi chiamiamo, da anni, "casa". A questo sentimento si deve aggiungere però un piccolo segnale di allarme, quello di un pericolo di perdere un po' le proprie radici, di un rischio "assimilazione". Dal volume emergono dati su come viene trasmessa la cultura d'origine alle nuove generazioni, e quasi un terzo di un campione rappresentativo dichiara di non trasmettere in alcun modo la cultura del proprio paese ai propri figli. Da qui l'importanza di non perdere il contatto e la conoscenza della lingua dei genitori e dei nonni. 

Indispensabili grazie al loro apporto economico per due realtà, contesi da due paesi con sistemi di welfare deficitari, i romeni in Italia sono tuttavia "dimenticati" troppo spesso quando si tratta di attuare politiche reali e utili a loro dedicate. Permangono ostacoli burocratici (vedi quelli necessari per permettere l'esercizio del voto), mancano, al di là degli slogan e della demagogia, strategie reali per favorire un rientro nel paese d'origine. 

Eppure, i romeni d'Italia costituiscono il miglior simbolo ed esempio di "cittadinanza europea", quell'idea (l'ideale) di un'Europa unica, resa concreta a partire dal basso, non dall'alto delle Istituzioni. Dalla survey del nostro volume emerge con chiarezza questo fatto. Alla domanda come si sentono, come si percepiscono dal punto di vista identitario, quasi 50% degli intervistati hanno risposto "cittadino europeo". 

Le modalità per cercare la propria identità, le proprie "Radici" sono, quindi diverse e passano attraverso le domande da porsi, la curiosità di aprire gli occhi e guardarsi intorno. Così, alla fine del mio intervento ho ricordato la visita, in mattinata, alle Cappelle Medicee, dove si subisce il fascino della meraviglia, dell'arte di Michelangelo. L'integrazione, il sentirsi a "casa" passa anche attraverso la capacità di emozionarsi e di vivere la realtà che ci circonda, illuminare la nostra quotidianità. 

Alla fine del Convegno abbiamo ascoltato le toccanti le testimonianze di romeni che vivono in Italia, dove hanno costruito la loro carriera: Melania Cotoi, guida turistica e presidente dell'Associazione Alter.Nativa, Dorina Burlacu, Chef "Premio 5 Stelle d’Oro della Cucina" e Anca Radu, Ricercatore Istituto Universitario Europeo.

Il volume è il risultato di un lavoro e di un percorso non facili, che hanno portato insieme alla luce l’esperienza di un team davvero prestigioso di ricercatori e amici della Romania, il frutto della lungimiranza di due Istituti di Studi di Roma, Dossier Statistico Immigrazione - IDOS e l’Istituto San Pio V. È un volume sold out, incluso già nelle biblioteche di Università dei due paesi, il che fa onore a tutti i venti autori!

E' stata un'occasione per conoscere tanti romeni che vivono in Toscana, con storie e percorsi di vita di successo. 

Da sinistra a destra, accanto a: Luciana Ludusan, imprenditrice, l’artista Elena Anechitei, l’ambasciatore della Romania, Gabriela Dancău, Antonio Ricci


Con il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani

Insieme a Edmond Neagoe, console generale della Romania a Bologna.

Con le rappresentanti di Assindatcolf Toscana


Con Catalin “Marble man” Ionescu, campione italiano boxe categoria superpiuma, presto in gara per il titolo europeo!


Con gli avv. Gabriele Dellara e Laura Pantiru

Con ospiti della comunità romena di Chianciano Terme
Con l'amica Luciana Ludusan, imprenditrice, presidente dell'Associazione "Villaggio Romeno"


Con Elena Enoiu, Direzione Attività produttive - Regione Toscana
Con il parrocco della Chiesa Ortodossa di Chianciano Terme, pr. Ioan Horbaniuc





Con l'Avv. Laura Pantiru







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